I tre Re Magi e la storia del quarto Re. Edizione ampliata
«Ho conosciuto molte antiche leggende sui tre Re. Mentre le raccontavo ai bambini, anno dopo anno, l’unione dei vecchi motivi con uno sperimentare per immagini ha dato forma a ciò che è raccolto in questo libro.
Fa eccezione la leggenda del quarto Re. Incontrai questa storia come uno schizzo appena abbozzato nel Natale del 1945, nella miseria dell’ultimo anno di guerra. Era contenuta nel supplemento di Natale di un quotidiano svizzero. Mi toccò profondamente. Scrissi alla redazione del giornale chiedendo indicazioni sull’autore. Mi rispose una scrittrice svedese. Mi spiegò che aveva incontrato la leggenda del quarto Re sotto forma di frammenti e che probabilmente il racconto proveniva dalla Russia. Il suo quarto Re non aveva neppure un nome. In me, quella figura acquistò sempre più vita. Nei racconti ai bambini, crebbe e si aggiunse alle altre mie leggende sui Re ricevendo il nome “Talander”. Infine, nel 1951 la leggenda apparve in una prima edizione del mio libro dei Re. Solo venticinque anni dopo scoprii che nel 1923 era già stata pubblicata la storia del quarto Re di Henry van Dyke, con il titolo The Other Wise Man. Si trattava di un’edizione inglese nella cui prefazione l’autore spiegava di aver dato vita a quel racconto quasi come in un sogno, e che il racconto subito era stato tradotto in varie lingue e si era diffuso, talvolta senza il suo nome. In tedesco fu pubblicato nel 1973 dalla casa editrice dell’Associazione Internazionale degli Asili Waldorf di Stoccarda, con ristampe successive per le edizioni Ogham di Dornach. Il presente racconto deve dunque la sua idea di fondo anche a Henry van Dyke, ma nel suo cammino esteriore e interiore ha conosciuto una successione di immagini un poco diversa se pur affine.
Il capitolo del ritorno dei tre Re alle loro terre è ispirato a ciò che scrive Marco Polo sui Magi nei suoi resoconti di viaggio e compare per la prima volta in questa edizione del libro.
I disegni a penna di Assja Turgenieff (Mosca, 1890 – Dornach, 1966), realizzati con la tecnica del chiaroscuro a tratteggio secondo le indicazioni di Rudolf Steiner, sono la riproduzione degli originali del 1951 che corredavano la prima edizione di questa opera.»
Jakob Streit
(Postfazione all’edizione ampliata pubblicata in lingua tedesca nel 2002.)