Un libro che è il risultato di una conversazione, durata tre giorni, del giornalista olandese Jelle van der Meulen con Bernard Lievegoed.
Nelle viventi espressioni del colloquio si manifesta la personalità cosmopolita e lo spirito indagatore del geniale ed eclettico medico e studioso.
Lievegoed racconta il proprio passato – la fanciullezza e giovinezza a Giava e Sumatra, la via all’antroposofia, la storia della Società Antroposofica – ma sempre gettando lo sguardo nel futuro. Nelle numerose iniziative intraprese, così come nelle questioni antroposofiche affrontate, brilla il motivo di una evoluzione.
“Abbiamo trascorso tre giorni assieme a parlare, il primo nella sua casetta di campagna nei pressi dei Laghi Frisoni e due nel suo studio di Zeist. I nostri discorsi non hanno toccato solo i principali avvenimenti di questo difficile secolo, ormai quasi concluso, ma anche il futuro. Bernard Lievegoed, infatti, persino quando parla del passato torna sempre sugli avvenimenti futuri. Anche ora che ha raggiunto l’età di ottantacinque anni, dà sempre l’impressione di considerare tutto ciò che dice come una preparazione al domani. […]
Io ho voluto avere questo colloquio con Lievegoed a causa di alcuni interrogativi che già da un po’ mi ponevo. Alcuni di essi riguardano la persona stessa di Bernard Lievegoed; dopo la lettura di questo libro, il lettore non farà fatica a capire di che interrogativi si tratta. Altri invece sono connessi al ruolo avuto dal movimento antroposofico in questo secolo e da quello che potrebbe avere in futuro. Dato che conoscevo Lievegoed come una persona che si pone gli stessi problemi, ho pensato di poter chiedere questo colloquio.
Tuttavia Lievegoed non sarebbe Lievegoed se non avesse legato al suo consenso una precisa condizione. C’erano, disse, ancora un paio di argomenti urgenti che intendeva far conoscere al pubblico, poiché gli sembravano importanti in vista del futuro. Nel corso dell’incontro, però, emerse che essi erano già contemplati nelle mie domande, per cui ci intendemmo nel migliore dei modi. […]
Un paio di giorni dopo aver inviato il manoscritto a Lievegoed per l’approvazione, lo ricevetti di ritorno con alcune annotazioni a margine. Contro ogni mia aspettativa, non aveva tagliato quasi nulla, anzi aveva fatto delle aggiunte che sono state tutte riportate nel testo, senza eccezioni. La grande sorpresa, però, fu una breve osservazione che scrisse a matita sulle ultime pagine. Essa può venire considerata una sorta di postfazione, un sunto del nostro colloquio che chiarisce ciò che personalmente gli preme di più. Nel libro è stata riportata anche tale annotazione.” Amsterdam, 1991 – Jelle van der Meulen
INDICE DEI CAPITOLI
Prefazione
- Una giovinezza nelle Indie olandesi
- L’incontro con l’antroposofia
- Gli anni della ricostruzione
- “Ci sarà una grande battaglia spirituale”
- Integrazioni al colloquio fatte a posteriori
